mercoledì 28 maggio 2008

La storia, La vita: una ripetizione del passato


Ieri parlando con un amica mi sono reso conto di come le situazioni si ripetano in continuazione.

La discussione verteva sulle relazioni uomo e donna e piu in generale relazioni tra persone sono cose gia viste riviste, ritrite, macinate e digerite.

I pattern sono sempre gli stessi. Stessi errori, stessi meccanismi.

Il futuro e' una replica del passato. L'unica cosa che variare sono gli attori coinvolti e alcune sfumature superficiali.

Estendendo il concetto, come ha fatto Tiziano Terzani nel suo ultimo libro La mia fine e' il mio inzio, alla storia umana possiamo riconoscere uan certa ripetizione degli eventi. Pensate alle guerre. Non sono cose gia viste ? Stesse dinamiche ?

Si professa sempre l'importanza del passato per imparare dai nostri errori. Alla fine penso che l'uomo abbia la memoria corta. Tutto ci sembra nuovo. La guerra in Iraq non vi ricorda qualcosa ?

lunedì 26 maggio 2008

Le porte della percezione


Ho iniziato a leggere "Le porte della percezione" una raccolta di due saggi (il primo dal titolo omonimo, il secondo intitolato "Paradiso e Inferno") rispettivamente del 1953 e del 1955 ad opera dello strabiliante e irrequieto scrittore inglese Aldous Huxley.
La biografia di questo scrittore è incredibile basti pensare, per esempio, che fu insegnante di George Orwell ad Eton, che conobbe D.H.Lawrence, che viaggiò ripetutamente in Italia, in India, in Centro America e negli Stati Uniti (dei quali rifiutò la cittadinanza dopo essersi strasferito in California nel 1942, in quanto rifiutava di ascrivere il suo pacifismo fra i credi religiosi), che divenne vegetariano e iniziò a meditare, che fece uso di allucinogeni quali la mescalina e l'LSD.

Il testo è suddiviso in due parti: il racconto delle esperienze e l'analisi di esse. Dopo l'assunzione della droga, l'autore nota una vivificazione dei colori che risultano oltremodo sgargianti, e un'inibizione ad agire. Il testo del'opera, misto a continue citazioni e paragoni, tende a dimostrare che la funzione del cervello è di valvola riduttrice delle esperienze che l'organo ritiene inutili alla sopravvivenza dell'individuo.

Che dire il cervello è ancora un mistero. Leggere cose scritte nel 1954 mi fanno capire che non abbiamo fatto grossi passi avanti. Potrebbe benissimo essere un libro del 2000. La cosa che mi fa riflettere è come la nostra percezioni cambi in diverse situazioni. Penso sia una dei motivi che spingono le persone a fare sport estremi. In quei momenti prendi consapevolezza di chi sei o cosa sei. Che su questa terra rimaniamo per un battito di ciglia.

Tutti sanno che non sono immortali ma non penso che tutti la percepiscono realmente.

Vi consiglio di leggerlo. Molto interessante.

Post correlati:
- Folco e Tiziano Terzani: interviste e ultimo libro

Fonti:
- http://www.ciao.it/Le_porte_della_percezione_A_Huxley__Opinione_706286
- http://it.wikipedia.org/wiki/Le_porte_della_percezione

mercoledì 21 maggio 2008

Quello Che - 99 Posse

Penso che il loro CD "Corto Circuito" l'avrò sentito un migliao di volte. Questa canzone mi porta indietro. Mi riporta al periodo in cui bazzicavo nella periferia milanese. Bei ricordi. Nostalgia di una cosa che sarebbe potuto essere e non lo è. Ha solo vita nella mia mente.




Inutile cercare un perché
non c’è mai stato niente di spiegabile
tutto doveva succedere
niente sembrava possibile
un imprevisto prevedibile
e la mente si fa labile
ma saprò rispondere
se mi vorrai chiedere
qual è la versione integrale dei tuoi pensieri
quale la traccia nascosta dei tuoi desideri:
lo so
no no no no no no no non devi più parlare
no no no no no no no non c’è niente da spiegare
no no no no no no no basta sentire
credimi
non c’è niente da capire

Quello che sei per me
è inutile spiegarlo con parole
con le note proverò
cercando nuovi accordi e nuove scale

stó cu tte
e ’o sole ncielo è cchello che r’è
stó cu tte
e ’o sciore nterra è chello che r’è
stó cu tte
e ’o mare funno è chello che r’è
senza ’e te niente cchiù fosse chello che r’è
senza ’e te
na canna ’e fummo canna nun è
senza ’e te
nu giro ’e bbasso basso nun è
senza ’e te
na voce amica amica nun è
senza ’e te
niente cchiù fosse chello che r’è
stó cu te
Quello che sei per me
è inutile spiegarlo con parole
con le note proverò
cercando nuovi accordi e nuove scale

Dal silenzio delle cose non dette
al silenzio delle cose taciute
alle promesse regalate telepaticamente
risa mute
scegli il momento per non parlare
risparmia il fiato e lasciati capire
so che ti vorrei sapere
di più di quanto non so
che mi sapresti parlare
se solo se, solo se
so che mi sapresti ascoltare
se solo se...
no no no no no no no non devi più parlare
no no no no no no no non c’è niente da spiegare
no no no no no no no basta sentire
credimi
non c’è niente da capire

Quello che sei per me
è inutile spiegarlo con parole
con le note proverò
cercando nuovi accordi e nuove scale

stó cu tte
e ’o sole ncielo è cchello che r’è
stó cu tte
e ’o sciore nterra è chello che r’è
stó cu tte
e ’o mare funno è chello che r’è
senza ’e te niente cchiù fosse chello che r’è
senza ’e te
na canna ’e fummo canna nun è
senza ’e te
nu giro ’e bbasso basso nun è
senza ’e te
na voce amica amica nun è
senza ’e te
niente cchiù fosse chello che r’è
stó cu te
Quello che sei per me
è inutile spiegarlo con parole
con le note proverò
cercando nuovi accordi e nuove scale